3 dicembre 2013

La costa selvaggia di Quiberon

Avete mai sentito parlare della penisola di Quiberon? Io, prima di esserci stato quest'estate, non ne avevo mai sentito parlare. Eppure è uno dei più bei posti che mi ricordo di aver visitato. Soprattutto per merito di chi era con me in quel viaggio bretone, ma anche per l'indubbia bellezza naturalistica del luogo.
La penisola di Quiberon è una striscia di terra stretta e lunga 14 km che si trova nel Morbihan, in Bretagna. L'arrivo della ferrovia alla fine del '900 ha iniziato a trasformare in turistica l'economia locale da totalmente votata alla pesca e allo sfruttamento dei prodotti del mare. E i turisti sicuramente non mancano. Noi ci siamo stati gli ultimi giorni di Luglio e, malgrado il tempo non propriamente estivo che ha accompagnato il nostro arrivo, abbiamo fatto abbastanza fatica a trovare un posto per dormire nell'omonimo paesino che si trova sulla punta meridionale.
La penisola è divisa verticalmente in due. La parte orientale, affacciata sulla baia di Quiberon, è caratterizzata da spiagge e porticcioli come una normale zona marittima. La parte occidentale, sferzata costantemente dal vento e battuta incessantemente dalle onde dell'Atlantico, è caratterizzata da frastagliate scogliere e da un paesaggio brullo senza paesini, senza case, senza alberi. Insomma una costa selvaggia, come dice il suo nome.
Partendo da Quiberon, a marcare l'ingresso nella costa selvaggia c'è lo Château Turpault, un castello arroccato sulla punta estrema della penisola. Una strada sinuosa la percorre assecondandone il profilo. Lungo la strada sono numerose le aree di sosta da sfrtuttare al massimo per non perdersi nessuno dei tanti scorci che la costa offre. Oppure c'è la possibilità di percorrerla a piedi lungo un sentiero che è tracciato sul limite delle scogliere. Non mancano alcune sparute spiaggette incastonate tra gli scogli e le falesie, alcune raggiungibili tramite sentiero. La conclusione della costa selvaggia è segnato dall'arrivo nel porticciolo di Pontivy, prima che le due coste si riuniscano in un istmo che collega la penisola al "continente".
Per concludere, eccovi un po' di foto. Per fortuna il tempo era clemente quel giorno, anche se probabilmente la tempesta aggiunge fascino al luogo.



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